Ripple Chair
Rielaborazione figurativa e tridimensionale del segno dell’infinito, Ripple Chair, nella trasposizione di un fascio di linee, di un flusso d’onda in una forma, evoca il ricordo degli oggetti impossibili immaginati in qualche laboratorio escheriano. Un movimento che rende fluida la materia plastica, la trasforma, astraendola dalla sua funzione pratica e strutturale. La seduta accoglie, avvolge la persona, interagisce con essa, diviene uno spazio di percezione fisica, tattile, un luogo temporaneo da dove osservare, e interpretare, il mondo.