Attraverso una progressiva riduzione degli elementi decorativi, il progetto del tavolino Theo, firmato da Patricia Urquiola per Moroso, reinterpreta il pensiero delle prime avanguardie del Novecento, riferendosi in particolare all’opera di Theo van Doesburg, che nel 1917 assieme a Piet Mondrian fondò a Leiden, in Olanda, la rivista De Stijl.
Se nella scelta cromatica Patricia Urquiola abbandona il ricorso ai colori puri a favore di tonalità pastello, l’approccio costruttivo si appropria dei principi del neoplasticismo proiettando in scala una piccola architettura. Il muro si trasforma così in setto che scompone un volume, lo separa, lo riduce a segno geometrico astratto per poi ricomporlo in un’equilibrata ricerca tra pieni e vuoti, tra positivo e negativo. Il risultato è una nuova struttura che, grazie al piano in vetro, permette allo sguardo e alla luce di attraversare lo spazio interno, di penetrarlo.
Theo è realizzato in conglomerato ligneo laccato nei colori Banana, Sky Grey, Sage, Oxido Red e Black. Il piano è in vetro float con spessore da 19 mm.